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Progetto “Magica-Mente” – Intervista alla dott.ssa Giulia Carradore

Buongiorno Giulia, grazie per la disponibilità!

Presentati e raccontaci una curiosità su di te..

Buongiorno a tutti, sono la Dott.ssa Carradore Giulia Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale.

Lavoro principalmente con l’Adolescenza, sia nelle scuole come Sportello d’ascolto o progetti su varie tematiche, che in Libera Professione.

Ho scelto questa fascia d’età perché la mia adolescenza non è stata semplice e ciò mi permette di sentire una certa sintonia con le problematiche di quest’età unendo poi tutta la parte teorica per la quale mi sono formata.

Come hai conosciuto l’Associazione Midori?

Ho conosciuto l’associazione tramite il mio Tutor di Tirocinio della scuola di Psicoterapia, il dottor Enrico Ceccato (psicoterapeuta del Centro Provinciale per i disturbi alimentari ULSS 8Berica- Vicenza), sono stata affidata a lui quando ancora muoveva i primi passi con con il progetto “Disorder” nelle scuole superiori, poi pian piano il progetto si è espanso e lui ha riconosciuto in me delle capacità valide per affiancarlo in tale ruolo.

Parliamo del progetto MagicaMente (finanziato dalla Regione Veneto DGR 480/2023): qual è il tuo ruolo?

In MagicaMente sono una delle due psicologhe che svolge le varie attività con gli studenti.
Dopo aver studiato come implementare il progetto in classe, siamo passate alla fase attuativa.

Pensi che il progetto porterà dei buoni risultati alle persone coinvolte?

Lo spero, e ci credo. Io ho già condotto i primi 5 incontri ed in maniera qualitativa si possono già cogliere delle differenze.

Più di un alunno ha riportato di aver cambiato atteggiamento con le foto che vede sui social, nel modo in cui si giudica o si confronta; sta imparando ad apprezzarsi di più e ad attivarsi per far sì che alcuni ideali (es. ideale di magrezza= ideale di bellezza) siano meno radicati nelle conversazioni che tiene.

Cosa ne pensi dell’operato dell’Associazione a oggi?

Penso che si sempre più in espansione e allo stesso tempo non lo fa con una spinta irrazionale anzi, assieme lavoriamo sempre tutti assieme per valutare come stiamo procedendo e accogliamo le idee di ognuno perché l’altro è sempre una risorsa.

Un ultimo consiglio per l’Associazione Midori..

Al momento non ho da aggiungere molto… ma solo perché sento che stiamo facendo molto e ci confrontiamo positivamente spesso!

Convengo a Pisa e presentazione del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale

Carissimi tutti, vi scrivo alcuni pensieri su questa trasferta a Pisa che è stata particolarmente importante per me per due motivi.

Il primo: aver partecipato all’importante convegno organizzato dall’associazione “La vita oltre lo specchio” di Pisa per celebrare i 10 anni della loro attività. Sono stati bravissimi, ci hanno raccontato le loro fatiche ma anche il sostegno donato alle famiglie e le tantissime attività che sono riusciti a realizzare per accendere una luce sui DCA. COMPLIMENTI!!!

Attenzione amici, genitori, noi festeggeremo i nostri primi 10 anni il prossimo 2 gennaio e stiamo già pensando alla grande festa che faremo.

Il secondo, perché veniva ufficializzato il passaggio di consegne e quindi la presentazione del nuovo Consiglio direttivo del Coordinamento Nazionale disturbi alimentari, di cui io sono la Vicepresidente assieme a Simona Simone di FANEP (Bo).

Non vi nascondo che questa carica mi spaventa un po’, perché sento sempre di più la grande responsabilità di questo impegno, ma grazie al sostegno in primis della mia famiglia e poi di tutti voi, cercherò di fare del mio meglio.

Emotivamente poi sono stati due giorni intensi di parole, di abbracci con tanti amici e volontari. Il convegno ha avuto il grande pregio e onore di ospitare importanti relatori esperti sui DCA (molti dei quali appartenenti al comitato scientifico del coordinamento) provenienti da diverse parti d’Italia.

Come sempre, queste occasioni mi permettono di ascoltare approfondimenti e nuovi input che mi danno una carica enorme nel credere sempre di più nel significato della nostra mission di informazione e sensibilizzazione. E di questo ne sono infinitamente grata a tutti.

La parola cardine del convegno è stata speranza, in tutte le sue espressioni e vi saluto con il messaggio citato in uno dei progetti che il nuovo direttivo ha acquisito

 “LA STRADA LA SCOPRI MENTRE SEI IN CAMMINO” (Miguel de Unamuno)

….Il cammino per la cura è la pianta della speranza

 …”seminando la conoscenza della complessità di queste malattie, ma anche della speranza di poterne uscire insieme”

Comunicato ufficiale del 10 gennaio 2024

Comunicato ufficiale del 6 Gennaio 2024

Alle famiglie tutte delle nostre associazioni in primis, ma anche a tutti gli altri, diamo diffusione della comunicazione ufficiale inviata al Ministero, dal Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari e Consult@noi per la mancata copertura finanziaria sui fondi per i DCA.

Questo e’ il primo degli interventi che abbiamo inteso avviare, ai quali faranno seguito altre iniziative.

Noi tutti famigliari siamo molto amareggiati e non siamo d’accordo che non sia stata inserita nella manovra la proroga dei fondi in scadenza o in alternativa come richiesto che questi fondi siano resi strutturali, e riteniamo doveroso aver modo di confrontarci con le istituzioni.

Vi terremo informati!!

RICHIESTA DECRETO CORRETTIVO PER FINANZIAMENTO FONDO PER CONTRASTO AI DCA

La presentazione del progetto “MagicaMente”

Evviva, finalmente ci siamo!

Per la prima volta introdurremo la ricerca nelle scuole, ma la cosa che ci rende particolarmente felici, è la rete dei partner con i quali abbiamo costruito il progetto e che ci aiuteranno a concretizzarlo.

Mercoledì 20 dicembre, alla presentazione ufficiale, la nostra presidente Antonella Cornale ha parlato dell’importanza di questo lavoro, in quanto dopo 7 anni dal primo incontro con studenti delle scuole superiori, si aggiunge un tassello che eleva lo sforzo che Midori fa tramite i propri volontari e terapeuti, nel cercare di essere effettivamente utili.

Il Dott. Enrico Ceccato psicoterapeuta del Centro per i disturbi alimentari di Vicenza, quale coordinatore del progetto, ne ha illustrato tutte le varie fasi.

La dottoressa Alessandra Sala (responsabile del centro) ha ampiamente sottolineato l’importanza della ricerca, voluta e costruita al fine di validare scientificamente gli interventi sui disturbi alimentari in una prospettiva di prevenzione del disagio. Ha espresso poi grande soddisfazione per la collaborazione tra Midori e il Centro, non solo per questo progetto ma anche per la realizzazione di molti altri che hanno generato oltre ad un supporto alle pazienti, diversi stimoli su più aspetti nei trattamenti di cura.

La dottoressa Nicoletta Morbioli dirigente dell’Ufficio Scolastico VIII ambito territoriale di Vicenza, ha sottolineato il grande valore di queste collaborazioni, che fanno emergere la necessità ma anche il desiderio di unirsi nel rispondere, e mettere a disposizione fattivamente, aiuti concreti per le diverse fragilità dei ragazzi.

Il Dott. Di Falco ha chiuso evidenziando anche lui gli aspetti di arricchimento sul fronte dei dati che questa ricerca potrà produrre, oltre che sottolineare l’esigenza di una costante narrazione, precisando che la co-progettazione con gli enti del terzo settore sarà sempre più una parte integrante del funzionamento dei servizi.

Un grazie particolare va anche al Dott. Paolo Meneguzzo ricercatore dell’Università di Padova al dipartimento di Neuroscienze, che assieme al dott. Ceccato condurrà la ricerca e che per impedimenti lavorativi non ha potuto esserci alla presentazione.

Per saperne di più sul “Progetto DGR 480/2023 “Magica-Mente” in collaborazione con La Casa Blu – Gruppo Aspergher Veneto” scarica il pieghevole!

Progetto Sabrina 2023-2024, i nuovi incontri sono resi possibili dal Gruppo Giovani di Restena

L’Associazione Gruppo Giovani Restena è nata nel 2015 composta da un gruppo di giovani della comunità di Restena di Arzignano con la volontà di unire le forze e le energie per creare eventi al fine di raccogliere risorse per beneficenza.

Il tutto si quantifica in particolare nei 2 eventi annuali Camminata per la Vita e Restena Trail, manifestazioni podistiche e non solo che permettono al gruppo di raccogliere importanti fondi che possono destinare in beneficenza.

Quest’anno il Gruppo ha scelto di sostenere la nostra Associazione. Con la somma raccolta abbiamo potuto avviare gli incontri nelle scuole superiori all’interno del Progetto Sabrina. 

In particolare, grazie alla donazione, abbiamo avviato il progetto a novembre e lo concluderemo entro aprile 2024; in tutto incontreremo 1200 studenti delle scuole:

  • IIS. “Marzotto-Luzzati” di Valdagno
  • CFP di Trissino
  • IIS “Almerico da Schio” di Vicenza
  • Istituto Farina di Vicenza
  • ITE Piovene di Vicenza
  • Liceo “G.B. Quadri” di Vicenza
  • Istituti “San Filippo Neri” di Vicenza
  • Liceo “Pigafetta” di Vicenza
  • Liceo “Fogazzaro” di Vicenza

Oltre agli interventi di sensibilizzazione agli studenti è prevista anche una formazione specifica per gli insegnanti da parte delle psicologhe coinvolte nel progetto.

Come è arrivata la scelta dell’Associazione Midori in qualità di beneficiaria della vostra iniziativa “Camminata per la Vita”?

Ogni anno, per scelta secondo il nostro Regolamento, destiniamo il ricavato ad una Associazione che opera nel Territorio e che sia coinvolta a fin di bene.

Quest’anno abbiamo scelto Midori grazie alla segnalazione di una persona amica a noi legata e sensibile alla nostra attività benefica.
Fin dalla conoscenza, Midori ci ha colpito positivamente per l’impegno profuso in un tema così delicato che purtroppo tocca tantissimi ragazzi anche nella nostra vallata.

L’iniziaitiva ha riscosso un enorme successo e ha permesso di raccogliere una somma importante, vi aspettavate questo risultato?

Anche in questa occasione, abbiamo potuto riconfermare l’affetto e il sostegno dei partecipanti che numerosi hanno partecipato anche quest’anno; non di meno grazie anche alle favorevoli condizioni meteo che ci hanno permesso di organizzare e vivere una giornata riscaldata dal sole primaverile e dai sorrisi delle persone attorno a noi.

Cosa significa per voi contribuire alle attività dell’Associazione Midori?

Speranza. In tutte le occasioni attraverso le quali abbiamo potuto aiutare con il nostro contributo le varie Associazioni cui ogni anno devolviamo tutto il nostro ricavato, confermiamo la nostra soddisfazione e felicità nel poter aiutare concretamente chi si trova in una situazione meno fortunata di noi.

Questo è lo scopo principale della nostra Associazione.

Un consiglio e un saluto all’Associazione

Il nostro consiglio: continuate a impegnarvi come noi! L’unione di tante piccole gocce riesce a riempire il mare!

Tutto dipende da te – La storia di S.

Tutto dipende da te.

È questa la frase che mi sono sempre sentita ripetere durante quei due anni. Due anni che, per tutti infernali, sono per me ora velati, nascosti da una nebbia che ne oscura il vivido ricordo. “Com’ è possibile che tutto dipenda da me se nessuno mi lascia fare ciò che desidero realmente? Se tutti, proclamando il mio bene, mi costringono a fare quell’unica cosa che mi terrorizza e mi ripugna?”

Erano queste le risposte che, dietro a quell’annuire accondiscendente, mi sferzavano la mente, facendomi crescere per l’ennesima volta quella rabbia che, spietata, si rivolgeva verso coloro che si frapponevano fra me e i miei obiettivi, le mie ragioni di vita, ma, soprattutto, verso me stessa, evidentemente non abbastanza forte da prendere in mano la situazione, ribellarmi a tutto e a tutti senza curarmi delle conseguenze.

Sono arrabbiata, furiosa. Ma sono anche triste. Triste perché non riesco più a studiare e non riesco a fare una rampa di scale senza dovermi fermare, vinta dal fiatone. Sopraffatta da quella paura di uscire di casa, con il timore del giudizio degli altri, ma soprattutto del mio giudizio su me stessa, dei miei continui paragoni.

Ormai relegata in casa, il divano è diventato il mio unico amico. È lui ad accogliere le mie lacrime, versate di nascosto mentre tutti cenano. “Faccio schifo. Si, faccio schifo. Non posso continuare così”.

Salgo per l’ennesima volta sopra la bilancia. Da questa mattina sono aumentata. Sicuramente è colpa di quei due biscotti che ho mangiato per merenda. Così, presa dalla disperazione, mi rannicchio su me stessa (sopra il tappeto, perché il pavimento è freddo ed io lo soffro moltissimo in questo periodo, il freddo) e piango. Piango, piango forte ma in silenzio sperando che mia mamma non mi senta e non venga a consolarmi. Perché non capirebbe, non capisce mai.

Quella “macchia” dentro la testa mi urla che sono debole, incapace di portare a termine ciò che mi prefiggo. Mi dice che sono una fallita e che, se voglio davvero raggiungere la serenità, devo vedere quel numero della bilancia calare. Tutti mi dicono che ormai sono carne e ossa e devo ammettere che anche io inizio a vedermi molto magra.

“Arrivo solo ai xx, poi mi fermo. Lo giuro” dico fra me e me, per rassicurarmi, pur sapendo che non mi sarei mai fermata, che nessun numero mi sarebbe mai bastato. “Eppure, sono conscia dell’enorme delusione che sto portando nella mia famiglia.

Una figlia anoressica, chi la vorrebbe? Una ragazza problematica, ecco cosa sono. Comprendo e compatisco i miei genitori perché so che vogliono il mio bene”. Pensieri contrastanti affollano la mia mente e, combattuta tra l’amore della mia famiglia e quelli che sono gli unici scopi della mia esistenza, mi relego in un mondo ideale, il cui unico pensiero sono le calorie e l’unica preoccupazione dimagrire.

E così le giornate passavano, tra lacrime e commiserazioni, tra pianti e litigi con chi, esasperato, tentava di farmi ragionare. Fino a quando, un giorno, quella frase mi rimbombò in testa. Tutto dipende da te.

E compresi che, fino a quel momento, non avevo sbagliato, avevo solamente indirizzato la mia forza e la mia determinazione verso gli obiettivi sbagliati. Compresi che la vita mi stava sfuggendo dalle mani e che quello non era il mio futuro. Io, che desideravo diventare moglie, madre di due figli (un maschio e una femmina) e al tempo stesso lavoratrice, non avrei ottenuto nulla di tutto ciò.

Iniziai a pensare a chi mi voleva bene, a coloro che in quei due anni avevano sacrificato la loro vita, il loro lavoro per aiutarmi, per offrirmi le migliori cure. Iniziai a farlo per loro. Vedete, non si può iniziare per sé stessi. Solo i più forti lo fanno, solo loro si rendono conto che rialzarsi è l’unico modo per andare avanti. Ma quelli caduti troppo in fondo, quelli sommersi da tutti quei pensieri che, soffocanti, non ti permettono più di respirare, devono iniziare a risollevarsi per qualcuno. Io iniziai per i miei genitori, naturalmente, e per mio fratello che, cinque anni in meno di me, era costretto a comportarsi come un fratello maggiore, tutelandomi dagli altri e da me stessa. Io iniziai per loro.

Piano piano, con il riacquistare delle forze e soprattutto della lucidità, mi resi conto che la motivazione era cambiata, la motivazione ero diventata io. Non posso e non voglio cancellare ciò che è stato, fa e farà sempre parte di me e, dopo le cadute della vita, mi aiuterà a rialzarmi, sempre più forte di prima; conscia che ciò che ho vissuto, quella disperazione accompagnata al dolore, alla paura di deludere tutti, inclusa me stessa, non si prenderà mai più neanche un giorno della mia realtà.

E poi…

E poi gli anni sono passati ed io ci sono riuscita, io mi sono ripresa la mia vita. Certo, non ho dimenticato il passato; anzi, ogni giorno lo sfrutto per godermi il presente, per migliorare il mio futuro.  Ogni giorno cerco di smussare quegli aspetti che di me non piacciono a ME, cerco di rispettare le mie esigenze e di interfacciarmi con gli altri nel modo che più mi si addice, senza prevalere o farmi sminuire. Mi faccio rispettare, con quella dolcezza che da sempre mi caratterizza.

Il mio augurio, per voi, è di amarvi e di rispettarvi; perché scappare non cancella i problemi, non vi fa evitare le delusioni; fuggire vi preclude dall’avere splendide ed inaspettate sorprese e quelle detestate lacrime, ne sono sicura, un giorno diverranno anche per voi pioggia di gioia e di gratitudine.

Si, la vita è veramente bella.

Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo”. Primo Levi

Come un camaleonte

Come ben sapete da settembre 2020 abbiamo iniziato a supportare i fratelli maggiorenni, ma poiché nel nostro cuore ci sono sempre stati anche i fratelli minorenni, volevamo dedicare attenzione anche a loro, con un aiuto ancora più mirato.

Siamo dunque lieti di informarvi che prosegue il progetto “Come un Camaleonte” con la psicologa Anna Michela De Antoni di Vicenza, che ha già condotto un primo ciclo di incontri.

A chi è rivolto

Ai fratelli/sorelle dai 12 ai 16 anni (prima adolescenza) e dai 17 ai 20 anni (seconda adolescenza), con indicazione di formare gruppi omogenei, ad esempio almeno di 4/6 fratelli per gruppo.

Cosa prevede

Si articolerà in due fasi:

1) La prima “preliminare” in cui saranno svolti dei colloqui vis a vis con le coppie genitoriali, o il genitore o il tutore, ed il ragazzo/a su appuntamento da concordare con la dottoressa De Antoni.

2) La seconda “esecutiva”, cioè sulla base dei dati raccolti, saranno definiti con maggiore chiarezza gli obiettivi e le modalità di intervento, in base alle esigenze emerse in fase di colloquio.

Contenuti del progetto

● attività ludiche ed esperienziali

● momenti di riflessione sulle attività proposte, possibilmente collegandole alle proprie esperienze di vita.

Periodo

● I colloqui preliminari inizieranno nel mese di novembre – a seguire le attività

6 incontri previsti con i ragazzi per ciascuno dei due gruppi se costituiti. Il progetto per partire necessita che ci siano almeno 4 partecipanti per ogni gruppo

Costi

Midori mette a disposizione delle famiglie la copertura totale del progetto tramite un fondo di liberalità di Intesa San Paolo.

Per aderire

Inviare una mail a info@associazione-midori.it precisando il nome e l’età del ragazzo/a, ed il luogo di provenienza.

Il percorso di “Nonni…NON MANGIO!”

Oggi abbiamo incontrato Marisa, coordinatrice del volontari all’Associazione Midori, che in questo periodo ha seguito in prima persona il progetto “Nonni…NON MANGIO!”.

Le abbiamo fatto alcune domande per farci raccontare com’è andato il progetto.

Ciao Marisa, presentati e racconta il tuo ruolo in Midori

Coordino i volontari dell’Associazione Midori e a volte affianco la Presidente in progettualità o relazioni con il territorio, come nel caso del progetto rivolto ai nonni e persone adulte che abbiamo presentato in risposta ad un bando del Comune di Schio.

Hai seguito in prima persona il progetto “Nonni.. NON MANGIO!”, ci puoi raccontare di cosa si tratta?

Innanzitutto vorrei parlare dei partner di progetto: oltre all’amministrazione comunale che ha approvato e quindi finanziato il progetto, i contenuti, la realizzazione degli incontri e la diffusione sono stati possibili grazie alla collaborazione con l’ULSS7 Pedemontana e la Banca BCC Verona e Vicenza.
Il progetto è stato diffuso anche dalle associazioni di adulti locali: Università Adulti Anziani, La Famiglia, Il Focolare.

Lo scopo del progetto era proprio di rivolgersi ai nonni come nuovi destinatari.

Per Midori è sempre stato prioritario coinvolgere la famiglia, i genitori e i fratelli, come abbiamo fatto con progetti specifici nei vari percorsi di affiancamento alla cura, ma a un certo punto abbiamo sentito l’esigenza di parlare anche ai nonni, che spesso accolgono i propri nipoti per il pranzo e offrire loro informazioni utili per intercettare i campanelli d’allarme dei disturbi alimentari nelle loro varie forme, per sottolineare i comportamenti più utili da adottare e quando è opportuno chiedere aiuto agli esperti.

Quanti incontri prevedeva il progetto e che professionisti ha coinvolto?

Abbiamo programmato 3 incontri al mattino e 2 al pomeriggio per favorire la partecipazione in orari differenti, con un incontro conclusivo svoltosi venerdì 27 ottobre alla presenza dell’Assessore Cristina Marigo, intervenuta anche in apertura in quanto convinta sostenitrice della proposta informativa.

Le professioniste coinvolte sono state la dr.ssa Elisa Brazzale, psicologa e psicoterapeuta e la dr.ssa Silvia Maccà, dietista, dell’ULSS7 Pedemontana, che hanno presentato i disturbi alimentari e principi di alimentazione adeguata; la dr.ssa Maria Luisa Quadri, psicoterapeuta familiare che ha sottolineato più gli aspetti della relazione nonni-nipoti all’interno delle dinamiche familiari.

C’è stata una buona risposta agli incontri?

C’è stata una buona presenza, sicuramente hanno partecipato persone che avevano già percepito delle criticità nel loro contesto familiare o nella loro rete, mentre non sembra essere ancora una tematica di interesse più ampio, cosa che invece sarebbe da sviluppare.

Personalmente infatti mi ha molto colpito come nel suo intervento la dott.ssa Brazzale abbia sottolineato come sia cultura diffusa, e se fate caso è assolutamente così, esprimere sempre apprezzamento verso chi perde peso e, al contrario, avere un giudizio negativo per chi ne prende, a prescindere.

Secondo te il progetto ha contribuito a un cambiamento culturale?

Per noi di Midori l’esperienza di questi 5 incontri è stata più che positiva perché sentiamo di aver creato una nuova attenzione su questi disturbi, e dai questionari che abbiamo raccolto ci sono state fatte anche delle specifiche richieste, alle quali cercheremo di rispondere.

Ad esempio di parlare in modo più diretto anche della tematica dell’alimentazione inerente l’anziano, è un bisogno per il quale potremmo attivarci in un lavoro di rete con altre associazioni, come anche di un’azione più diffusa di educazione alimentare per i genitori sin dalla tenera età dei figli.

Grazie Marisa e in bocca al lupo per tutto!

Al progetto Origami passaggio di testimone

Oggi vi facciamo conoscere Michela Artuzzi, psicologa e psicoterapeuta in formazione, che da agosto 2022 dona parte del suo tempo a Midori in qualità di volontaria su più attività.

Da questo settembre cambia ruolo e diventa ufficialmente una delle professioniste che operano per Midori in particolare all’interno del Progetto Origami e del Progetto Sabrina.

Michela si è resa gentilmente disponibile per rispondere ad alcune domande.. buona lettura!

Ciao Michela, grazie per la disponibilità!
Presentati e raccontaci una curiosità su di te

Ciao, sono Michela e di professione sono una psicologa. Mi definirei una persona curiosa e affascinata dal mondo che mi circonda; amo stare a contatto con le persone e rimanere affascinata dalle loro storie. Al contempo, spesso, sento la necessità di riconnettermi con me stessa ritagliandomi del tempo solo per e con me; questo, in più occasioni, mi ha aiutata, permettendomi di ascoltare i miei pensieri e le mie sensazioni.

Alla montagna preferisco di gran lunga il mare e alla confusione il silenzio specialmente quello delle prime ore della mattina; sono entrata in contatto con la psicologia nei primi anni della mia adolescenza e da subito ho capito che avrei voluto farne il mio lavoro.

Come hai conosciuto l’Associazione Midori?

Ho scoperto l’Associazione Midori attraverso l’esperienza di tirocinio professionalizzante della durata di un anno prevista dal mio percorso di studi che ho svolto presso il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Vicenza; sono entrata a farne parte dapprima come volontaria occupandomi dei progetti di sensibilizzazione svolti nelle scuole e del gruppo di Auto Mutuo Aiuto e, a oggi, come psicologa.

Il tuo percorso all’interno dell’Associazione si è evoluto, da volontaria a psicologa per i progetti dell’Associazione: come stai vivendo questo cambio di “ruolo”?

Sono molto felice di avere avuto questa opportunità perché credo molto nel ruolo che Midori ha nella nostra Vallata; il compito che mi è stato affidato è molto importante per cui cercherò di fare del mio meglio, portando la parte più vera e pura di me.

Inoltre, sono molto onorata di poter collaborare con altre colleghe, con le quali svolgiamo differenti attività all’interno dell’Associazione, ed è anche grazie a loro che mi sto formando e arricchendo sempre di più sia da un punto di vista professionale che personale.

Parliamo del progetto Origami: quale sarà il tuo impegno?

All’interno di questo progetto del quale sono onorata di fare parte vengono accolti genitori con figli con Disturbi del Comportamento Alimentare e che, proprio per il momento di vita che stanno affrontando, hanno desiderio e necessità di ricevere supporto e aiuto e confrontarsi con chi, come loro, sta combattendo contro questa malattia.

Proprio perché la malattia non colpisce solo chi ne soffre ma anche l’intero nucleo familiare, il mio ruolo di conduttrice del gruppo mi permette di pormi come osservatrice ed ascoltatrice, allo stesso modo, lascia spazio alla condivisione della mia esperienza di professionista nel settore.

Pensi che il progetto porterà dei buoni risultati alle persone coinvolte?

Credo che questo progetto possa essere un punto di incontro importante per familiari che spesso sentono il bisogno di esternare le loro preoccupazioni e cercare, per quanto possibile, risposte alle loro infinite domande.

All’interno del gruppo, infatti, vige la regola fondamentale dell’estremo rispetto e della massima riservatezza di quanto condiviso; credo sia per questo che molti di loro si sentono liberi e protetti nel condividere parti di vita personale che risultano essere utili e arricchenti per tutti coloro che vi partecipano e ascoltano, me compresa.

Cosa ne pensi dell’operato dell’Associazione a oggi?

Credo che Midori svolga un lavoro di estremo valore per la nostra comunità; i progetti che offre sono aperti ad un vasto pubblico e la grande partecipazione che riscuote ogni proposta dell’Associazione è significativa del bisogno che c’è di parlare e di arricchire le conoscenze rispetto a questi disturbi.

Un ultimo consiglio per l’Associazione Midori

Midori è nata con l’intento di aiutare l’Altro e riconoscerne il valore e, a oggi, dopo anni di operato, mi sento di dire che ha fatto enormi passi abbattendo molti dei pregiudizi e dei falsi miti rispetto ai Disturbi Alimentari.

Continuare a fare formazione con il personale scolastico, gli istruttori sportivi, gli educatori e le famiglie è fondamentale per crescere in una società accogliente e inclusiva oltre che non giudicante verso il prossimo.

L’obiettivo di Midori, infatti, è di abbattere i muri del pregiudizio e creare ponti che possano permettere il passaggio dalla non informazione alla conoscenza di tutto ciò che sono, e anche non sono, i Disturbi del Comportamento Alimentare.