Convengo a Pisa e presentazione del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale
Carissimi tutti, vi scrivo alcuni pensieri su questa trasferta a Pisa che è stata particolarmente importante per me per due motivi.
Il primo: aver partecipato all’importante convegno organizzato dall’associazione “La vita oltre lo specchio” di Pisa per celebrare i 10 anni della loro attività. Sono stati bravissimi, ci hanno raccontato le loro fatiche ma anche il sostegno donato alle famiglie e le tantissime attività che sono riusciti a realizzare per accendere una luce sui DCA. COMPLIMENTI!!!
Attenzione amici, genitori, noi festeggeremo i nostri primi 10 anni il prossimo 2 gennaio e stiamo già pensando alla grande festa che faremo.
Il secondo, perché veniva ufficializzato il passaggio di consegne e quindi la presentazione del nuovo Consiglio direttivo del Coordinamento Nazionale disturbi alimentari, di cui io sono la Vicepresidente assieme a Simona Simone di FANEP (Bo).
Non vi nascondo che questa carica mi spaventa un po’, perché sento sempre di più la grande responsabilità di questo impegno, ma grazie al sostegno in primis della mia famiglia e poi di tutti voi, cercherò di fare del mio meglio.
Emotivamente poi sono stati due giorni intensi di parole, di abbracci con tanti amici e volontari. Il convegno ha avuto il grande pregio e onore di ospitare importanti relatori esperti sui DCA (molti dei quali appartenenti al comitato scientifico del coordinamento) provenienti da diverse parti d’Italia.
Come sempre, queste occasioni mi permettono di ascoltare approfondimenti e nuovi input che mi danno una carica enorme nel credere sempre di più nel significato della nostra mission di informazione e sensibilizzazione. E di questo ne sono infinitamente grata a tutti.
La parola cardine del convegno è stata speranza, in tutte le sue espressioni e vi saluto con il messaggio citato in uno dei progetti che il nuovo direttivo ha acquisito
“LA STRADA LA SCOPRI MENTRE SEI IN CAMMINO” (Miguel de Unamuno)
….Il cammino per la cura è la pianta della speranza
…”seminando la conoscenza della complessità di queste malattie, ma anche della speranza di poterne uscire insieme”