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“Pedala ancora, sempre con il cuore” – La presentazione a Palazzo Ferro Fini a Venezia

Giovedì 28 novembre è stata una giornata memorabile per l’Associazione Midori.
Su invito del Presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambretti abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione del libro “Pedala ancora, sempre con il cuore” con gli autori Gianluca Santacatterina e Vittorio Zirnstein, un evento che ci ha permesso di vivere emozioni intense e di rafforzare ulteriormente i legami umani che sono al centro della nostra missione.

L’incontro con Gianluca e la sua Famiglia

Uno dei momenti più emozionanti della giornata è stato l’incontro con Gianluca, protagonista del libro, e la sua famiglia. Vedere la felicità negli occhi di Gianluca mentre era circondato dalle sue figlie è stato un momento di pura gioia.

Questi incontri, che spesso avvengono solo virtualmente, hanno un impatto profondamente umano quando finalmente si concretizzano di persona.

Conoscere Gianluca e Vittorio (coautore giornalista) dal vivo è stato un arricchimento personale, un’esperienza che ci ha ricordato l’importanza delle relazioni autentiche e dirette.

La sfida e la responsabilità di rappresentare Midori

Parlare in pubblico è sempre una sfida, ma sapere che l’intervista sarebbe stata diffusa sui canali della Regione Veneto ha aggiunto un ulteriore strato di emozione.

La Presidente Antonella sentiva una grande responsabilità nel rappresentare Midori e nel parlare a nome di tante famiglie.

“In quei momenti, quando la paura di sbagliare e di non essere all’altezza prende il sopravvento, trovo la forza pensando ai ragazzi, alle ragazze, ai genitori e ai familiari che Midori aiuta ogni giorno. Questa consapevolezza mi dà il coraggio di superare l’agitazione iniziale e di dare il meglio di me stessa.”

La condivisione di esperienze e speranza

Durante l’intervista, sono emersi diversi punti che collegano i percorsi di Gianluca e quelli di Midori.

Entrambi hanno parlato dell’importanza di trasformare esperienze dolorose e difficili in risorse positive, di portare speranza e di essere contaminatori positivi attraverso le esperienze.

Gianluca ha sottolineato più volte il valore della speranza e il desiderio di fare del bene unendo le forze con altre persone. Questo messaggio risuona profondamente con i valori di Midori.

Un ringraziamento speciale va a Sonia Meggiolaro, la nostra consigliera e volontaria instancabile, che ha accompagnato Antonella in questa giornata speciale.

La sua presenza e il suo sostegno hanno reso l’esperienza ancora più significativa.

Dopo la conferenza stampa, hanno approfittato per fare un breve giro in Piazza San Marco, concludendo la giornata con la gioia nel cuore per aver fatto conoscere Midori a un pubblico più ampio.

“Questa giornata al Palazzo Ferro Fini non è stata solo un evento istituzionale, ma un’occasione per rafforzare i legami umani, condividere emozioni e riaffermare il nostro impegno nel portare speranza e supporto alle famiglie. Tornando a casa stanche ma felici, abbiamo sentito di aver compiuto un passo importante per Midori e per tutte le persone che sosteniamo.” – Antonella Cornale

Intervista a Gianluca Santacatterina – Un ciclista con defibrillatore

Gianluca Santacatterina nasce a Schio (VI) 56 anni fa. Ha 3 figlie e ha quasi sempre lavorato nel settore immobiliare.

Noi di Midori abbiamo avuto l’occasione e la fortuna di conoscerlo perchè ha recentemente pubblicato il suo libro “Pedala ancora, sempre con il cuore” di cui parte del ricavato sarà destinato alla nostra Associazione.

Quando gli chiediamo di presentarsi la prima cosa che dice è: “Sono un uomo fortunato.”

Ciao Gianluca, grazie per la tua disponibilità.

Puoi raccontarci il percorso che ti ha portato a scrivere questo libro?

In realtà non è stato un percorso che mi ha portato a scrivere questo secondo libro ma un percorso che mi ha cambiato radicalmente la vita.

Tre anni fa mi sono ritrovato in terapia semi intensiva per due settimane per problemi cardiaci senza sintomi, problemi e dolori. Sono uscito dall’ospedale con un Pacemaker impiantato nel petto.

Sono stato fortunato… e ho sentito il bisogno di ringraziare dando vita al progetto #pedalaconilcuore senza peraltro sapere che avrei poi subito un altro intervento nel 2022 e uno anche nel 2023.

Perché hai scelto di destinare parte dei ricavati del libro all’Associazione Midori?

Il progetto #pedalaconilcuore prevede tre obiettivi

  • diffondere la cultura della prevenzione (che a me ha salvato letteralmente la vita)
  • dare una speranza alle persone con la mia (oltre) patologia. Nonostante le limitazioni che una patologia può dare sto dimostrando che non bisogna arrendersi… mai
  • promuovere raccolte fondi

Per ogni mia impresa sportiva – o libro – tendenzialmente cambio l’Associazione o Fondazione destinataria di questa raccolta fondi  proprio per provare ad aiutare più realtà.

Hai ricevuto feedback positivi sulla sua intenzione di devolvere il ricavato all’Associazione?

La vostra Associazione mi è stata consigliata dall’amica Silvia che già si è adoperata per aiutarvi e mi ha parlato bene di voi.

Non da ultimo ho scoperto che i Disturbi del Comportamento Alimentare sono un problema importante quanto sconosciuto e sottovalutato.

Non è la prima volta che organizzi una raccolta fondi per delle associazioni del territorio.. cosa ti spinge a essere così attivo in quest’ambito?

No, anche in occasione del precedente libro io e il coautore Vittorio Zirnstein abbiamo devoluto 2 euro a copia alla Fondazione TOG di Milano e anche durante le mie numerose imprese sportive la raccolta fondi è stata sempre elemento fondamentale.

Fondamentalmente sono spinto dal desiderio di RINGRAZIARE.

Cosa speri che i lettori traggano dalla lettura del tuo libro?

Spero di trasmettere speranza.

3 interventi al cuore in 3 anni non mi hanno piegato e anzi continuo a pedalare compiendo imprese molto impegnative grazie alla mia forza di volontà.

Se riuscissi a trasmettere anche solo una parte di quest’ultima alle persone in difficoltà potrei considerarmi più che soddisfatto.

Che consiglio daresti a chi desidera seguire un percorso simile al tuo, sia in ambito letterario che di volontariato?

 

Come ripeto spesso nel mio primo libro #pedalaconilcuore “fare del bene fa bene, soprattutto a noi stessi”.

Se tutti noi riuscissimo dedicare un pò di tempo alle persone meno fortunate vivremmo in un mondo migliore

Come vedi il futuro dell’Associazione Midori e quale consiglio ti senti di darle?

L’unica cosa che mi sento di dirvi è di impegnarvi su divulgazione e comunicazione. Solo attraverso azioni di questo tipo potremmo provare a prevenire (in qualsiasi ambito) problematiche e patologie.

Se volete ascoltare il racconto di Gianluca e contribuire alle attività dell’Associazione con l’acquisto del libro potete farlo nei seguenti giorni e luoghi:

12.11.2024 ore 20:30 – Eroica Caffè Milano
19.11.2024 ore 20:30 – Robi Bike Belluno
28.11.2024 – Venezia
05.12.2024 ore 20.00 – Ruggine & co. Conegliano (TV)

Intervista alla Dott.ssa Nicoletta Morbioli

Il primo giorno di scuola per tutti è un giorno speciale, di ripresa, di nuove amicizie, di un ritrovarsi e inziare un nuovo cammino.

Da anni noi andiamo nelle scuole ad incontrare studenti e professori per portare messaggi di accettazione, supporto e sensibilizzazione sui disturbi alimentari. E cosa non da poco, crediamo molto in questa missione.

Il nostro augurio quest’anno è accompagnato da una bella intervista concessa alla nostra volontaria Angelica, dalla dott.ssa Nicoletta Morbioli, che dirige l’Ufficio Ambito Territoriale VIII di Vicenza, senza il cui supporto tra l’altro, non sarebbe stato possibile far giungere a tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia di Vicenza la guida “Ascoltare…tra le righe” sui disturbi alimentari.

La dottoressa Morbioli ci racconta cosa l’ha portata a credere in Midori e in quello che facciamo, attraverso uno sguardo limpido e umano, che è lo stesso che noi rivolgiamo a lei, con gratitudine.

Come si interseca Midori con la sua missione lavorativa o umana?

Il mio ruolo è quello di Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza, ma ancora molte persone mi chiamano “Provveditore”, che era il nome usato storicamente per indicare la persona che gestiva quello che era l’organo dell’amministrazione periferica, dipendente dal Ministero della Pubblica Istruzione. Personalmente devo ammettere che questo termine mi piace di più, anche se, forse, non lo dovrei dire…(e ride), in quanto la sua etimologia deriva da “chi provvede a qualcuno o a qualcosa”.

Quando gli studenti e le studentesse mi chiedono del mio lavoro, dico loro che “devo provvedere a garantire le condizioni per farli stare bene e, con loro, tutto il personale all’interno dell’istituzione scolastica”. Credo, pertanto, che la mia mission lavorativa sia quella di fare rete sul territorio con chi si dà da fare per garantire il benessere dei nostri bambini, degli adolescenti e dei giovani e Midori è uno di questi “alleati” per raggiungere l’obiettivo.

Perché gli insegnanti vanno formati sui disturbi alimentari e come è stato accolto il materiale informativo o l’impatto di Midori nelle scuole? 

All’interno dell’ambiente scolastico i ragazzi/e trascorrono la maggior parte del loro tempo e le persone con cui interagiscono maggiormente sono i compagni e i docenti. Questi ultimi devono essere formati per dotarli degli strumenti necessari per riconoscere tutti quei segnali che possono costituire una preoccupazione rispetto allo sviluppo di un DCA o verso qualche altra forma di disagio infantile o adolescenziale. È importante avere un contatto tempestivo con la famiglia per cercare di capire il decorso degli eventi e se anche loro si sono accorti di qualche cambiamento in casa rispetto all’alimentazione, all’attività fisica o altri aspetti. Creare rete tra la scuola e la famiglia è fondamentale per assicurare sostegno e supporto, soprattutto in caso di malattia, senza dimenticare l’importanza del ruolo dei compagni di classe, che sono un’indispensabile risorsa.

Il materiale informativo, come la mini-guida predisposta da Midori e il contatto con l’Associazione, sono stati fondamentali per capire alcuni aspetti a cui prestare attenzione e avere indicazioni utili per capire a quali professionisti potrebbe essere indirizzato lo studente/tessa stesso, i suoi familiari, i docenti e l’intera classe, in ottica preventiva.

Le attività di Midori si agganciano a un suo ricordo? Se sì quale e come? 

È da più di trent’anni che lavoro nella scuola, prima come docente e poi come Dirigente scolastica, per cui ho imparato da tempo che dietro ad un disturbo alimentare e della nutrizione si cela una sofferenza di natura psicologica e psichica. Se, però, questi disturbi vengono identificati tempestivamente e si attuano contesti di cura multidisciplinari, è più alta la possibilità di guarire. In un racconto che ho scritto, parlo della storia vera di una mia conoscente. Narro che all’ingresso della struttura in cui era stata ospitata per curarsi, campeggiava un pensiero dello scrittore Jodorowsky: “Il camaleonte si rese conto che per conoscere il suo vero colore doveva attraversare il vuoto”. Concludo la narrazione scrivendo che, al suo rientro a casa, la protagonista ha appeso all’ingresso, illuminata dal sole, una campana a vento ornata di un piccolo camaleonte e dice: “Come lui, libera da tutti i condizionamenti, posso dire finalmente di essermi rivestita del mio colore originario per essere pienamente me stessa”.

Quando pensa ai disturbi dell’alimentazione, cosa la spaventa di più?  E di fronte alla paura e alla malattia lei come si sente? 

Di fronte alla paura e alla malattia, solitamente, se riguardano la sottoscritta, sono molto fatalista, oserei dire “distaccata”, mentre mi preoccupo per chi mi sta vicino e per chi conosco.

Riguardo ai disturbi dell’alimentazione, il primo sentimento che affiora in me è una profonda tristezza perché il sintomo alimentare relega in una condizione di solitudine, in quanto l’interessato/a tende a ritirarsi dai legami e si chiude in se stesso, rendendosi inaccessibile. I genitori, i professori e gli amici devono farsi avanti per infrangere il silenzio perché essere fuori dal legame relazionale è proprio ciò di cui il disturbo alimentare si nutre.

Secondo Lei qual è il modo più adatto per trasmettere insegnamenti ai giovani nelle scuole oggi? 

Per trasmettere insegnamenti ai giovani, a scuola e fuori, io credo che un adulto debba seguire tre principi base e l’ordine con cui li cito, non è di importanza:

  • Prima di tutto deve essere un esempio autentico, trasparente e credibile.
  • Deve poi saper creare e condividere esperienze insieme. La comunicazione con i ragazzi/e deve essere fluida e dovrà promuovere l’interazione per aumentare il loro coinvolgimento e ottenere maggiore considerazione.
  • E poi, ciascuno/a di loro deve sentire che noi ci teniamo, che ci sta “a cuore”.

L’ I care di Don Milani.

Come si augura che si sviluppino le coscienze dei più giovani? 

Lo sviluppo delle coscienze dei più giovani dipende da noi adulti. Come educatori dobbiamo essere consapevoli del nostro ruolo e capire che è necessario sviluppare nei bambini/e e nei ragazzi/e una “retta coscienza” perché in essa ha sede la capacità di scoprire il valore dell’uomo e di dare senso e significato alla vita e al mondo che ci circonda. È un percorso educativo quotidiano, che costruisce coscienze valide, che hanno la capacità di sapersi collocare nella realtà e di viverla con una certa serenità, affrontando le difficoltà come parte integrante della vita stessa. Il mio augurio, quindi, è che ciascun preadolescente e adolescente abbia accanto più figure positive di adulti che lo aiutino a scoprire, conoscere, verificare e inventare se stesso nel mondo, ogni giorno. Perché la coscienza è combinazione viva di consapevolezza e sperimentazione, dove fare emergere proattività nuove.

Se potesse tornare indietro nel tempo pochi minuti e incontrare la lei studente, quale consiglio si darebbe?

Il primo consiglio che mi darei è “Viaggia!”, “Inizia a conoscere i tuoi limiti e le tue risorse nell’avventura del viaggio, nello spostamento per conoscere nuove città, lingue diverse, altre persone. Non perdere queste occasioni. Convinci i tuoi genitori, dicendo loro che non sono capricci e che il viaggio conta come andare a scuola”.

Che significato ha per lei la presenza di una scuola in ospedale? Che altro si augurerebbe costruire se fosse possibile?

La Scuola in Ospedale è fondamentale. Per i bambini/e e i ragazzi/e ricoverati mantiene il ruolo importante di dare loro un aggancio alla normalità, oltre a garantire il diritto a conoscere e ad apprendere, nonostante la malattia. Alle famiglie la Scuola in Ospedale dà la possibilità di continuare a sperare, a credere e a investire sul futuro.

Per quanto riguarda la Scuola in Ospedale di Vicenza mi auguro che, a breve, siano destinati degli spazi esclusivi solo per le attività scolastiche, così da poterle allestire con attrezzature ad hoc.

Se potesse colorare Midori, di che colore la colorerebbe? 

Senza dubbio e d’istinto, associo Midori ai colori dell’Arcobaleno. E per due motivi: il primo è perché questi colori sono una delle tante meraviglie che la Natura ci offre e quando questo fenomeno appare nel cielo non possiamo fare a meno di ammirarlo.

Il secondo motivo è perché l’Arcobaleno è associato sempre ad un significato molto benevolo e positivo per l’uomo. È come se, dopo un temporale nella propria vita, si guardasse in modo colorato e positivo al futuro, accettando le nuove sfide con più fiducia.

Spero che Midori abbia questo effetto su tutti i giovani che devono affrontare un DCA.

Il potere della Pet Therapy

La nostra Associazione, grazie al contributo del fondo 8xmille della Chiesa Valdese, ha recentemente portato a termine un progetto di Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) al Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) dell’Ulss 8 Berica, volto a sostenere le giovani donne che lottano contro disturbi alimentari.
Questo percorso, condotto dalla Dott.ssa Alessandra Pegoraro, psicologa e psicoterapeuta, in collaborazione con la Dott.ssa Elisabetta Bano, coadiutore dell’animale, si è rivelato un vero successo, portando benefici significativi alle partecipanti.
Un progetto condiviso per un obiettivo comune

Il progetto è iniziato con una fase di progettazione condivisa tra l’équipe di IAA e quella del servizio DCA, rappresentata dal Dott. Enrico Ceccato, psicologo e psicoterapeuta, e dalla Dott.ssa Giulia Ciscato, educatrice del centro. L’obiettivo era chiaro: offrire ai ragazzi un percorso che potesse aiutarli a sperimentare benessere, ridurre la rigidità mentale, incrementare l’autostima e migliorare le abilità socio-relazionali.

Durante gli incontri svoltisi tra aprile e giugno, due gruppi di ragazzi hanno avuto l’opportunità di interagire con sette cani di razze, età ed esperienze diverse. Ogni incontro è stato un’occasione per i partecipanti di esplorare le proprie emozioni e vissuti, grazie anche alla presenza non giudicante e accogliente dei cani, che hanno svolto attività olfattive, di riporto e di ricerca in un ambiente protetto e sicuro.

Il ruolo del cane: un compagno di viaggio

Il setting terapeutico è stato progettato per creare un ambiente di apertura e sperimentazione. Ogni seduta seguiva un approccio gestaltico, suddiviso in fasi di pre-contatto, contatto e post-contatto, durante le quali i ragazzi erano invitati a concentrarsi su sé stessi, osservare e interagire con i cani, e infine condividere le loro esperienze con il gruppo. Il cane, in questo contesto, ha svolto il ruolo di “contenitore” delle emozioni dei ragazzi, offrendo loro un sostegno non verbale ma profondo, che ha facilitato il processo terapeutico.

Le interazioni spontanee e mediate con i cani hanno permesso ai partecipanti di sentirsi meno soli e più compresi, creando un clima di fiducia e sicurezza che ha favorito l’apertura e la condivisione. Questo percorso ha portato i ragazzi a scoprire e accettare aspetti di sé che forse non avevano mai esplorato, riducendo la rigidità mentale e il giudizio severo nei confronti di sé stessi.

Le testimonianze

Le parole dei ragazzi al termine del percorso sono la testimonianza più viva dell’impatto positivo del progetto.

Una di loro ha scritto: “Sto cominciando a capire che puntare alla perfezione è inutile e controproducente. Da questi incontri mi porto a casa maggiore consapevolezza e voglia di crescere e migliorarmi, accettandomi per quella che sono”.

Un’altra ha aggiunto: “Questo percorso mi ha dato molta leggerezza e spensieratezza. Mi ha fatto sentire felice, accoccolata e amata”.

Queste riflessioni dimostrano come l’interazione con i cani abbia permesso ai partecipanti di affrontare le loro paure e fragilità, imparando a fidarsi degli altri e a prendersi cura di sé con maggiore empatia e amore.

Conclusioni e prospettive future

Il successo di questo progetto di pet therapy è dovuto alla collaborazione sinergica tra i professionisti coinvolti e alla capacità dei ragazzi di mettersi in gioco. Il progetto ha dimostrato il potenziale terapeutico degli interventi assistiti con gli animali nel contesto dei disturbi alimentari.

L’esperienza raccolta in questo progetto sarà un punto di partenza prezioso per continuare a offrire supporto e speranza a chi lotta contro i disturbi alimentari, dimostrando ancora una volta il potere dell’empatia e dell’amore, spesso veicolati in modo silenzioso ma potentissimo, dai nostri amici a quattro zampe.

Il rinnovo del Direttivo dell’Associazione Midori: benvenuta Vanna e grazie Marina!

Con l’arrivo dell’estate, l’Associazione Midori si appresta a vivere un importante cambiamento nel suo direttivo.

Salutiamo con affetto e gratitudine Marina, che lascia il suo posto dopo anni di prezioso servizio, e accogliamo con entusiasmo Vanna, che inizia il suo primo anno all’interno del nostro gruppo.

I saluti di Marina

Marina è stata una colonna portante della nostra associazione dal maggio 2019. Il suo impegno e la sua dedizione sono stati inestimabili per tutti noi. Marina ci ha lasciato queste parole di saluto:

“La Vita non è aspettare che passi la tempesta… ma imparare a ballare sotto la pioggia” è un pensiero di Mahatma Gandhi ed è un pensiero che mi accompagna da un po’. La Vita di tutti, come la mia, è una tempesta continua. Dopo la tempesta c’è sempre un bel sole caldo sì, ma la Midori per me è quel robusto ombrello aperto che mi dà coraggio per affrontarla sta pioggia forte, mi ripara, mi protegge e mi permette di affrontare le difficoltà e i momenti tosti… e poi quando le nuvole si aprono chiudo l’ombrello e mi godo il sole sereno ma lo tengo lì al mio fianco pronto per essere aperto di nuovo.

Ho conosciuto l’associazione Midori nel maggio del 2019 e fin da subito mi sono offerta per dare una mano e offrire il mio ombrello a chi come me affrontava la tempesta dei disturbi alimentari delle persone care ogni giorno. Grandi condivisioni e grandi grandissime emozioni: come il primo banchetto alla festa delle associazioni in Piazza dei Signori con l’onore di allestirlo alle 7 di mattina, le raccolte fondi con le persone che ti dicono “grazie la Midori c’è”, l’inaugurazione del nuovo centro DCA, il fiocchetto lilla al petto portato con orgoglio, la richiesta di collaborazione delle altre associazioni per lavorare insieme… emozioni personali tante come parlare di fronte a centinaia di ragazzi in chiesa a Valdagno per salutare la prof Sabrina Boso che credeva in Midori, o ricevere più di 100 biglietti di auguri per mia figlia e i suoi 16 anni dalla Midori sotto covid perché non si poteva scambiarseli di persona…

E le riunioni del Direttivo in presenza con le tisane di Sara e online con una lista di cose da decidere e resoconti di cose belle fatte e sorrisi di gratitudine ricevuti. Le camminate di solidarietà per fare passi insieme e i forum a Belluno a Vicenza e l’ultimo in Villa Cordellina per dare la possibilità anche ai medici ed esperti del settore di incontrarsi e confrontarsi sui disturbi alimentari.

Ora devo pensare alla salute di mia mamma e lascio il mio posticino nel direttivo ma l’ombrello Midori ce l’ho sempre in mano.

Voglio ringraziare a cuore sincero e orgogliosa di averne fatto parte per un pezzo, il direttivo Midori: Antonella, Sara, prima Marta poi Carlotta, Sonia siete persone meravigliose e speciali.

Profondamente onorata di continuare a essere gruppo Midori con voi. Buona estate e forza che il sole fa capolino sempre dietro le nuvole. Un abbraccio a tutti.

L’ingresso di Vanna

Siamo lieti di dare il benvenuto a Vanna nel direttivo di Midori. La sua esperienza personale e il desiderio di aiutare gli altri saranno un grande arricchimento per la nostra associazione. Ecco le sue parole di introduzione:

“Ho conosciuto Midori quando mia figlia soffriva di disturbi alimentari.

Ho trovato in Midori accoglienza e condivisione e anche se ai gruppi partecipavo poco, sapere che al bisogno qualcuno mi avrebbe ascoltata, è stato di grande conforto.

Ora che mia figlia sta bene è arrivato il momento di aiutare e dare speranza e un po’ del mio tempo a chi si trova ad affrontare le difficoltà che ho vissuto anch’io. W Midori!”

A nome di tutta l’Associazione Midori, vogliamo ringraziare Marina per il suo incredibile contributo e dare un caloroso benvenuto a Vanna.

Il cammino di Midori continua, rafforzato dall’impegno di chi ci ha accompagnato fino a ora e dall’energia di chi si unisce a noi per il futuro.

Insieme, continueremo a sostenere le famiglie e le persone che affrontano i disturbi alimentari, portando avanti la nostra missione con passione e dedizione.

Forza Midori!

28 maggio 2024: hai mai pensato di candidarti per il Consiglio Direttivo dell’Associazione Midori?

Ti regalo la mia testimonianza.

Ciao amico o amica

sono Sara Nembri, sono nell’associazione Midori da diversi anni perché ho trovato aiuto sostegno e amicizie che hanno condiviso con me un periodo di grande sofferenza.

Da quando l’ho conosciuta, l’associazione è cresciuta e si è ben strutturata offrendo ascolto, informazione e grande sensibilità sui disturbi alimentari, contribuendo al cambio di mentalità necessario per agire sulle problematiche che ne derivano.

L’associazione mi ha dato l’opportunità di ricambiare tutto ciò con un impegno attivo con il quale esprimo la mia gratitudine.

Infatti, quando il disturbo ha dato alla mia famiglia un po’ di tregua, mi sono impegnata come volontaria e poi mi è stato chiesto di propormi come Vicepresidente.

Ho accettato questo ruolo con un po’ di timore, ma con la certezza di impegnarmi in una attività che vuole portare benessere alle persone.

È impegnativo, ma consente di vivere l’associazione in modo pieno, seguendone la crescita e indirizzando e promuovendo il cambiamento.

Assicurare la propria presenza e disponibilità in un Consiglio Direttivo mi ha dato il modo di lavorare su di me grazie al confronto con le persone che ne fanno parte, proporre o sostenere idee o progetti e migliorare la capacità di ascolto, utilissima per accogliere prima le persone e per leggere i bisogni che via via si presentano.

Il 28 maggio ci sarà l’assemblea annuale dei soci con il rinnovo delle cariche e chiedo a tutti voi di fare una riflessione e se vi sta a cuore Midori è il momento per candidarsi come segno di gratitudine per ciò che avete trovato in questa associazione perché impegnarsi per Midori si impara facendolo.

Vederci all’assemblea sarà un modo per dire che ci siamo e che vogliamo sostenere la realtà di Midori.

Un caro saluto”

Progetto “Magica-Mente” – Intervista alla dott.ssa Giulia Carradore

Buongiorno Giulia, grazie per la disponibilità!

Presentati e raccontaci una curiosità su di te..

Buongiorno a tutti, sono la Dott.ssa Carradore Giulia Psicologa Clinica e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale.

Lavoro principalmente con l’Adolescenza, sia nelle scuole come Sportello d’ascolto o progetti su varie tematiche, che in Libera Professione.

Ho scelto questa fascia d’età perché la mia adolescenza non è stata semplice e ciò mi permette di sentire una certa sintonia con le problematiche di quest’età unendo poi tutta la parte teorica per la quale mi sono formata.

Come hai conosciuto l’Associazione Midori?

Ho conosciuto l’associazione tramite il mio Tutor di Tirocinio della scuola di Psicoterapia, il dottor Enrico Ceccato (psicoterapeuta del Centro Provinciale per i disturbi alimentari ULSS 8Berica- Vicenza), sono stata affidata a lui quando ancora muoveva i primi passi con con il progetto “Disorder” nelle scuole superiori, poi pian piano il progetto si è espanso e lui ha riconosciuto in me delle capacità valide per affiancarlo in tale ruolo.

Parliamo del progetto MagicaMente (finanziato dalla Regione Veneto DGR 480/2023): qual è il tuo ruolo?

In MagicaMente sono una delle due psicologhe che svolge le varie attività con gli studenti.
Dopo aver studiato come implementare il progetto in classe, siamo passate alla fase attuativa.

Pensi che il progetto porterà dei buoni risultati alle persone coinvolte?

Lo spero, e ci credo. Io ho già condotto i primi 5 incontri ed in maniera qualitativa si possono già cogliere delle differenze.

Più di un alunno ha riportato di aver cambiato atteggiamento con le foto che vede sui social, nel modo in cui si giudica o si confronta; sta imparando ad apprezzarsi di più e ad attivarsi per far sì che alcuni ideali (es. ideale di magrezza= ideale di bellezza) siano meno radicati nelle conversazioni che tiene.

Cosa ne pensi dell’operato dell’Associazione a oggi?

Penso che si sempre più in espansione e allo stesso tempo non lo fa con una spinta irrazionale anzi, assieme lavoriamo sempre tutti assieme per valutare come stiamo procedendo e accogliamo le idee di ognuno perché l’altro è sempre una risorsa.

Un ultimo consiglio per l’Associazione Midori..

Al momento non ho da aggiungere molto… ma solo perché sento che stiamo facendo molto e ci confrontiamo positivamente spesso!

Convengo a Pisa e presentazione del nuovo Consiglio Direttivo Nazionale

Carissimi tutti, vi scrivo alcuni pensieri su questa trasferta a Pisa che è stata particolarmente importante per me per due motivi.

Il primo: aver partecipato all’importante convegno organizzato dall’associazione “La vita oltre lo specchio” di Pisa per celebrare i 10 anni della loro attività. Sono stati bravissimi, ci hanno raccontato le loro fatiche ma anche il sostegno donato alle famiglie e le tantissime attività che sono riusciti a realizzare per accendere una luce sui DCA. COMPLIMENTI!!!

Attenzione amici, genitori, noi festeggeremo i nostri primi 10 anni il prossimo 2 gennaio e stiamo già pensando alla grande festa che faremo.

Il secondo, perché veniva ufficializzato il passaggio di consegne e quindi la presentazione del nuovo Consiglio direttivo del Coordinamento Nazionale disturbi alimentari, di cui io sono la Vicepresidente assieme a Simona Simone di FANEP (Bo).

Non vi nascondo che questa carica mi spaventa un po’, perché sento sempre di più la grande responsabilità di questo impegno, ma grazie al sostegno in primis della mia famiglia e poi di tutti voi, cercherò di fare del mio meglio.

Emotivamente poi sono stati due giorni intensi di parole, di abbracci con tanti amici e volontari. Il convegno ha avuto il grande pregio e onore di ospitare importanti relatori esperti sui DCA (molti dei quali appartenenti al comitato scientifico del coordinamento) provenienti da diverse parti d’Italia.

Come sempre, queste occasioni mi permettono di ascoltare approfondimenti e nuovi input che mi danno una carica enorme nel credere sempre di più nel significato della nostra mission di informazione e sensibilizzazione. E di questo ne sono infinitamente grata a tutti.

La parola cardine del convegno è stata speranza, in tutte le sue espressioni e vi saluto con il messaggio citato in uno dei progetti che il nuovo direttivo ha acquisito

 “LA STRADA LA SCOPRI MENTRE SEI IN CAMMINO” (Miguel de Unamuno)

….Il cammino per la cura è la pianta della speranza

 …”seminando la conoscenza della complessità di queste malattie, ma anche della speranza di poterne uscire insieme”

Comunicato ufficiale del 10 gennaio 2024

Comunicato ufficiale del 6 Gennaio 2024

Alle famiglie tutte delle nostre associazioni in primis, ma anche a tutti gli altri, diamo diffusione della comunicazione ufficiale inviata al Ministero, dal Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari e Consult@noi per la mancata copertura finanziaria sui fondi per i DCA.

Questo e’ il primo degli interventi che abbiamo inteso avviare, ai quali faranno seguito altre iniziative.

Noi tutti famigliari siamo molto amareggiati e non siamo d’accordo che non sia stata inserita nella manovra la proroga dei fondi in scadenza o in alternativa come richiesto che questi fondi siano resi strutturali, e riteniamo doveroso aver modo di confrontarci con le istituzioni.

Vi terremo informati!!

RICHIESTA DECRETO CORRETTIVO PER FINANZIAMENTO FONDO PER CONTRASTO AI DCA