Qualche mese fa, Midori ha aperto una porta nuova che si affaccia su di uno spazio inedito, dedicato ai famigliari di coloro che soffrono di disturbi alimentari, e popolato dalle parole che raccontano le loro storie. Questo spazio si chiama LE VOCI DI MIDORI.
L’associazione Midori è nata da queste stesse storie ed è stata costruita dalle mani e dalle speranze di coloro che le hanno vissute in prima persona. Eppure, ci siamo accorti che le testimonianze trasmesse a voce creavano emozioni e insegnamenti che tendevano a passare con il tempo, quello stesso tempo che detta i termini e le regole della memoria in ognuno di noi.
Da qui nasce l’esigenza di questo spazio speciale, in cui le stesse testimonianze vengono narrate attraverso la scrittura, su cui il tempo non ha potere di effettuare alcuna modifica o cancellazione.
Christian e la sua intervista sono stati il primo passo all’interno di LE VOCI DI MIDORI, la possiamo ritrovare qui https://www.associazione-midori.it/2022/04/15/il-coraggio-del-cambiamento/, mentre oggi iniziamo a camminare tra le parole di una sorella, che chiamiamo Silvia.
E’ una storia fortissima e autentica perché è fatta di verità, le parole si possono toccare perché l’immaginazione, con dolore estremo, ha dovuto cedere all’esperienza tangibile della pelle. Silvia ha 16 anni, la sua giovane saggezza ci ha fatto fermare.
Le VOCI DI MIDORI è una rubrica che si lega anche al progetto NEW FAMILY, dedicato esclusivamente alle sorelle e ai fratelli di coloro che soffrono di disturbi alimentari e che con loro li affrontano ogni giorno.
Lettera di Silvia:
“A 14 anni non è giusto passare quello stai passando tu, i tuoi mostri nella testa ti lasciano senza aria, affanni anche a parlare, anneghi nei tuoi pensieri, i tuoi occhi non brillano più di luce propria.
Ogni tanto però cedi a una risata, a un sorriso che raccolgo dal pavimento e me lo tengo stretto come se fosse un miracolo, a volte ne lasci in giro alcuni pezzi, allora li raccolgo e li metto assieme per ricordarmi che mi sorella vive ancora.
Ogni volta che sorridi mi sento viva, ossigeno per i miei polmoni, come una corsa sotto la pioggia, bagnata e fredda ma la sensazione è di provare qualcosa.
Non so bene come reagirò se ti ricovereranno, sei parte di me, di tutto ciò che sono, ormai non riesco nemmeno più a piangere per te, ma ogni tua giornata no crea in me sentimenti contrastanti e mi inducono a guardare un vuoto abissale e chiedermi perché?
Perché a te? ma cerco di ricordarmi attraverso foto, video, istanti che sei viva, mia sorella è ancora lì, sotto tutti quei mostri, e piano piano, passo dopo passo stai scalando le loro spalle, con le mani piene di sangue tu continui a farlo; ogni sorriso è un pugno allo stomaco di quei parassiti, non hai paura di guardali negli occhi, ogni tanto ti spaventi e ti nascondi in un angolo ma il giorno dopo tu ci riprovi, ci riprovi e ci riprovi ancora, ti alzi dal letto, vai a scuola, parli con le persone, è una tua vittoria, in quel momento loro stanno perdendo, sono sicura che tornerà mia sorella e io la aspetterò qui a braccia aperte, puoi farcela, è tutto nelle tue mani.
La vita può far schifo lo so, può esserci il diluvio, una pioggia torrenziale che non ti fa camminare, ma anche solo alzare lo sguardo vuol dire vivere, alza lo sguardo , hai amici che ti amano, noi che ti amiamo, il tuo fisico è stupendo in ogni sua imperfezioni, la perfezione che ti ostini ad ambire è una falsa, un’utopía della società ti chiedono sempre di più, non arriverai mai dove vogliono loro, non cambierei nulla di te Vi’, nulla, sei imperfettamente perfetta così, ti amo .”